Venezia è una città d’arte nota in tutto il mondo per la sua bellezza e unicità.
Il turista che vi si addentra però spesso non riesce a orientarsi tra le tante calli e vicoli da cui è caratterizzata, per cui predilige seguire la strada percorsa dalla maggior parte dei turisti con le mete maggiori da vedere di questa città, ovvero piazza San Marco, con il palazzo ducale e soprattutto con la famosa basilica in stile bizantino, e il campanile di San Marco, con origini antichissime che risalgono addirittura al IX sec.D.C. e Rialto con il famoso ponte e il celebre mercato di Rialto, che si tiene qui da circa 1000 anni.
In piazza S.Marco, ci sono due tra i più storici caffè d’Italia, il caffè Florian ed il caffè Quadri, il primo nato nel 1720, il secondo nel 1775. Vale la pena fargli una visita e magari sorseggiare un caffè seduti al tavolo in una delle piazze più famose al mondo.
Cannaregio, il ghetto e l’oratorio dei crociferi
Il visitatore che arriva in questa meravigliosa città può soffermarsi anche in luoghi meno noti ma comunque stupendi, come ad esempio la zona attigua alla stazione. Quindi chi utilizza il treno per spostarsi può uscire e passeggiare per la strada detta lista di Spagna e arrivare a Cannaregio, sestriere della città dove si trova la Chiesa dei Gesuiti, realizzata proprio dai gesuiti nel 1715. All’interno ci sono dei dipinti di Tiziano e Tintoretto. A Cannaregio si trova anche il ghetto ebraico, uno tra i più antichi del mondo, dove si può visitare la sinagoga, il museo e gallerie d’arte.
Di fianco alla Chiesa, si trova la grata dell’oratorio dei Crociferi. Sarebbe stata l’antica Cappella di un ospedale fondato a metà del 12esimo secolo dai frati Crociferi che accoglievano pellegrini e Crociati che erano in partenza per la Terra Santa.
L’oratorio era al tempo collegato con le dodici camere dell’ospedale e sopra l’ingresso vi era appunto la grata attraverso cui i malati anche infettivi potevano seguire la messa ma senza contagiare tutti gli altri fedeli presenti.
Museo di storia naturale
Nei pressi della stazione, si trova anche il museo di storia naturale, nel fondego dei Turchi, a palazzo Correr, che si affaccia sul canal Grande, con una ricca esposizione che parte dalla prima sala, dedicata alla spedizione scientifica che Giancarlo Ligabue, studioso veneziano che si dedicava a ricerche paleontologiche e archeologiche, organizzò negli anni 1972-73, in collaborazione con il Professor Philippe Taquet nel deserto del Tenerè (Niger) dove vennero trovati reperti di oltre 100 milioni d’anni fa tra cui lo scheletro quasi completo di un dinosauro di oltre 7 metri, l’Ouranosaurus nigeriensis, esposto per intero nella sala.
La basilica della Salute
Un’altra meta importante da vedere è la chiesa di Santa Maria della Salute, una delle più importanti della città, molto amata dalla gente del posto. Santa Maria della Salute fu costruita nel 1681 per ringraziare la Madonna perché aveva allontanato la peste da Venezia, che ne aveva decimato la popolazione. Ogni anno al 21 di novembre viene fatta una processione alla Madonna in ricordo di questo miracolo e per chiedere la grazia della salute. La Chiesa fu progettata dall’architetto Baldassarre Longhena e all’interno vi si trovano quadri di Tiziano e Tintoretto. E’ peraltro adiacente al seminario patriarcale.
Altre mete
Nei pressi della basilica della salute si trovano anche le gallerie dell’Accademia di belle arti, raggiungibili a piedi.
Ancora si può visitare l’Ospedale Civile in Campo SS. Giovanni e Paolo, attraverso chiostri e giardini nascosti ed entrare dall’ingresso della ex Scuola Grande di San Marco, del 15esimo secolo, dove ammirare la bellissima e antichissima biblioteca medico-scientifica qui conservata, che è una delle più importanti d’Italia.
Nella strada per giungere a rialto si passare per la Scuola Grande di San Rocco, nel sestiere di San Polo, dove si trova anche la chiesa di San Polo, con opere di Tintoretto e suoi allievi.
Molto vicino alla Scuola Grande di San Rocco, si passa per la Basilica dei Frari, da visitare perché al suo interno, si può ammirare il Cenotafio di Antonio Canova, inizialmente creato per ospitare le spoglie di Tiziano, ma realizzato in realtà dopo la morte di Canova dai suoi allievi in omaggio al Maestro.
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