Caffè Florian, cenni storici e curiosità

Caffè Florian è uno dei caffè più antichi d’Italia ed è uno dei simboli di Venezia inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi, Florian per gli amici

, con il nome di “Alla Venezia Trionfante”, dopo poco tempo cominciò ad essere chiamato “Florian” dai suoi prestigiosi clienti, uomini politici e nobiluomini veneziani, come Daniele Manin e Nicolò Tommaseo vi si ritrovarono per discutere, mentre letterati artisti vi cercavano l’ispirazione.

Caffè Floran: centro culturale e salotto per celebri personalià

Qui Carlo Goldoni mise piede da giovanetto, divenne poi famoso anche per aver dato consacrazione letteraria ai caffè con una delle sue più celebri opere “La Bottega del Caffè”, appunto.

In questa commedia, il caffettiere veneziano Ridolfo impartisce una vera e propria lezione di “bon ton” ai suoi apprendisti, dimostrandosi conoscitore delle debolezze umane, come delle regole della buona convivenza e delle convenienze sociali: “animo figlioli, portatevi bene;  siate lesti e pronti a servire gli avventori, con civiltà, con proprietà:  perché tante volte dipende il credito di una bottega dalla buona maniera di quei che servono.”

Al Caffè Florian non mancavano nemmeno i dongiovanni impenitenti sempre a caccia di nuove avventure amorose.

Peraltro il Caffè Florian si è ritagliato un ruolo anche nelle tappe della storia dell’emancipazione della donna: va ricordato che è stato il primo locale in cui è stata concessa l’entrata anche alle signore.

Emblema della schiera di seduttori di professione, fu Giacomo Casanova, filosofo del boudoir, libertino, ciarlatano, giocatore d’azzardo.

Il Caffè Florian era anche il luogo principe per le chiacchiere frivole e i pettegolezzi, come emerge dalle parole di Gaspare Gozzi che, nel 1761, elesse  a vera scuola “Le Botteghe de’ Caffè”,  le quali si aprono a tutti coloro, che, fuggendo le molestie della casa e i pensieri delle faccende, trovano quivi di che ristorarsi.

Entrare nel Caffè Florian è come fare un salto nel passato. I suoi interni eleganti, con lampadari scintillanti, specchi adornati e stucchi elaborati, creano un’atmosfera di grande raffinatezza.

Le pareti sono decorate con dipinti e specchi, e i tavoli in legno lucidato sono disposti in modo tale da favorire la conversazione e l’osservazione degli avventori.

All’esterno, è possibile sedersi ai tavolini in Piazza San Marco e godersi lo spettacolo della vita che scorre, ammirando la bellezza della piazza e del campanile.

Nel corso del XIX secolo Charles Dickens, Lord Byron, Ugo Foscolo, Goethe, Giuseppe Parini, Marcel Proust, Gabriele D’Annunzio, Jean Jacques Rousseau, Igor Stravinsky, Amedeo Modigliani sedettero ai suoi tavoli.

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Caffè Florian ispirò l’idea della Biennale di Venezia

Riccardo Selvatico, sindaco di Venezia dal 1890 al 1895, e i suoi amici ai tavoli del Caffè Florian decisero di organizzare un’esposizione d’arte Biennale: l’Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea o Biennale di Venezia, che divenne realtà nel 1895, anno della sua prima edizione. Nell’Ottocento il Caffè Florian fu restaurato dall’architetto Cadorini. Sale, profumi e fascino sono ancora quelli voluti dall’antico cofondatore. Dall’inizio del 900, il Caffè ha assunto un’impronta di caffè concerto, con l’orchestra che diffonde le sue note su Piazza San Marco.

Caffè Florian di Venezia: Un ritrovo di geni creativi e illustri

Il Caffè Florian di Venezia ha attratto nel corso dei secoli un gran numero di personaggi famosi provenienti da diversi ambiti, tra cui letteratura, musica, arte e politica. Ecco solo alcuni dei nomi illustri che hanno frequentato il Florian:

  1. Giacomo Casanova: Il celebre avventuriero veneziano e scrittore è stato un affezionato cliente del Caffè Florian. Si dice che fosse solito sedersi al tavolo n. 10, che ancora oggi porta il suo nome.
  2. Johann Wolfgang von Goethe: Il famoso poeta e scrittore tedesco è stato un ospite regolare del Florian durante il suo viaggio in Italia nel XVIII secolo. Le sue visite al caffè sono documentate nelle sue opere e corrispondenze.
  3. Lord Byron: Il poeta romantico inglese, noto per la sua vita avventurosa e le sue opere influenti, ha frequentato il Florian durante la sua permanenza a Venezia. Il suo ritratto è esposto all’interno del caffè.
  4. Charles Dickens: Lo scrittore inglese, autore di grandi classici come “David Copperfield” e “Grandi speranze”, ha visitato il Florian durante il suo viaggio a Venezia nel XIX secolo. Ha espresso apprezzamento per l’atmosfera unica del caffè.
  5. Marcel Proust: L’autore francese del celebre romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” è stato un assiduo frequentatore del Florian durante le sue visite a Venezia. Ha descritto l’atmosfera del caffè nelle sue opere.
  6. Richard Wagner: Il compositore tedesco, famoso per le sue opere d’opera epiche come “L’Anello del Nibelungo” e “Tristano e Isotta”, ha visitato il Florian durante il suo soggiorno a Venezia.

Questi sono solo alcuni degli illustri personaggi che hanno lasciato un’impronta nella storia del Caffè Florian di Venezia. Il loro contributo e la loro presenza hanno contribuito a rendere il Florian un luogo di grande importanza culturale e artistica.

Il Caffè Florian è molto più di un semplice locale dove bere un caffè. È un luogo di storia, cultura e raffinatezza che continua a incantare i visitatori da oltre tre secoli. Entrare nel Florian significa immergersi in un’atmosfera senza tempo e gustare un caffè di qualità in un ambiente unico.

Che tu sia un amante del caffè, un appassionato di storia o semplicemente in cerca di un’esperienza autentica a Venezia, il Caffè Florian non deluderà mai le tue aspettative. Prendi posto, solleva la tua tazza e fai un brindisi alla storia e all’eleganza che rendono questo luogo un tesoro di Venezia.