Adagiata sulle dondolanti pedemontane onde di colli, iniziali increspature di quel mare di roccia, che si agiterà sempre di più fino a dar vita a quei cavalloni increstati di bianco che sono le Alpi, mostra la sua magnificenza Asolo: flessuosamente distesa nel verde, al pari della Noiade giacente, scolpita dal Canova.
Definita dal poeta Giosuè Carducci, la città dai cento orizzonti, questa bella cittadina della Marca Trevigiana appartiene alla categoria dei posti più belli e suggestivi d’Italia. Il suo fascino fa capolino nella bellezza degli scorci che propone in ogni sua occasionale prospettiva, perché attraverso i “cannocchiali”, che all’improvviso si aprono lungo le antiche viuzze, o dagli artistici balconi, o dai lussureggianti giardini terrazzati, si scoprono vedute sempre diverse di morbide verdi colline, di accoccolate piccole valli che cullano la vista, di montagne luminose che accendono l’immaginazione, di pianure che si perdono come sogni in un ovattato azzurrino. Il tutto è pittorescamente fuso in un’armonia di delicate linee e di sfumati caldi colori, raccolti in una cornice di ulivi, dalle chiome argentee, di viti che si incurvano in pergole e di cipressi che bucano il cielo ingentilendo i colli. A favorire la diffusione di queste verdi colonne asolane fu il poeta e drammaturgo inglese Robert Browning, trasferendosi qui dopo aver vissuto in Toscana. Si qui il paesaggio è fatto di poesia, cosicché ogni sguardo sussurra dolcemente all’animo, rassenerandolo, la gioia di una natura abbellita dalla sapiente mano dell’uomo.
Asolo e le sue origini romane
Questo borgo è di lontana origine romana, come testimoniano le vestigia ancor oggi visibili: l’acquedotto, riconosciuto come uno dei più interessanti tra quelli scavati nella roccia, le fondamenta del teatro romano all’interno di Villa Freya, le terme ed un tratto dell’antica via Aurelia.
Il borgo medievale di Asolo ed il castello della Regina
Ora il centro storico presenta il caratteristico aspetto medievale, essendo raccolto entro le mura e dominato dalla poligonale Rocca, monumentale fortezza del XIII secolo, che troneggia sulla sommità del monte Ricco, a cui si accede salendo una lunga scala di 276 gradini. In questa “rara città di case che parlano”, come la chiama Mario Brusatin, non manca il castello, detto della Regina, dove Caterina Cornaro regnò per vent’anni nel Palazzo Pretorio. Del castello, di origine medievale, restano la torre dell’orologio, la torre mozza e la sala delle udienze. C’è anche un angolo di quel giardino descritto dal Brembo come “vago molto e di meravigliosa bellezza”, definizione che si può estendere all’intero paesaggio asolano.
Asolo, il borgo “rifugio di pace e tranquillità”
Dalla piazza centrale, in cui si trova la cattedrale romanica, si sale a piedi lungo la via Regina Cornaro, in un continuo susseguirsi di splendidi palazzi quattrocenteschi affrescati e dotati di accoglienti portici. Ma l’aspetto che più caratterizza Asolo e la rende particolare rispetto agli altri borghi veneti è nascosto nel suo stesso nome. Dal latino asylum, la cittadina ha sempre costituito un raffinato rifugio per chi desidera vivere in pace, senza affanni, lentamente, lontano dalla frenetica vita quotidiana delle grandi città. Il luogo, per dirla con il Bembo, invita ad asolare, ossia a gironzolare pigliando il fresco, dove il bello, come un amico ti viene affettuosamente incontro abbracciandoti.
Di Asolo si innamorarono artisti, scrittori, poeti e viaggiatori, attratti e spesso trattenuti dalla magnificenza del luogo. Tra questi il poeta inglese Robert Browning, lo scrittore statunitense Henry James, l’attrice Eleonora Duse, il pittore Filippo de Pisis e molti altri ancora. Come allora, ancora oggi, qui si respira un’atmosfera di rara quiete ed incomparabile fascino: un sostenibile lusso a portata di mano.
Asolo costituisce un vertice dell’importante percorso turistico che va sotto il nome di Esagono, che comprende Bassano del Grappa, Marostica, Possagno, Castelfranco Veneto e Cittadella, per la promozione di un territorio di alto valore ambientale e storico architettonico, dove al patrimonio naturale si aggiunge quello delle città murate, delle opere artistiche e delle ville palladiane. In questi territori resiste ancora un’interessante tradizione artigiana ed una radicata e raffinata vocazione culinaria. Quest’ultima , “residuo di vita principesca rinascimentale, nel senso veneto, s’intende, del lusso bonario”, per dirla con le parole di Guido Piovene.
Asolo e i dintorni da visitare
Da non perdere è l’intero circondario di Asolo, in quanto ricco di siti e beni architettonici culturali. Nell’immediata periferia di questo borgo sorgono ville e palazzi incantevoli come villa Barbini Rinaldi, a Castello d’Asolo, sulla strada panoramica per Maser, che accoglie il capolavoro palladiano di villa Barbaro. Più oltre si incontra Possagno, che diede i natali allo scultore neoclassico Antonio Canova e dove la gipsoteca ne evoca la vita e ne conserva le opere. Andando invece verso verso Altivole, si incontra il complesso del Barco di Caterina Cornaro, aulica residenza di campagna di fine XV secolo, dell’ex regina di Cipro. Della famiglia Cornaro è anche l’omonima villa progettata dal Palladio a Piombino Dese. Infine, a Fanzolo, si trova villa Emo, altra magnifica opera palladiana.